OMAGGIO DI GIANFRANCO FINI ALLA LOBBY DEI CACCIATORI E DEI FABBRICANTI DI ARMI

In una intervista rilasciata al Corriere della Sera e pubblicata il 6 dicembre scorso il leader di An Gianfranco Fini afferma perentorio:

“in Italia si spara a troppe poche specie”

«è necessario dare certezze ai cacciatori attraverso una legge che restituisca alla caccia la dignità di cui è stata privata, dando la possibilità ai cacciatori di catturare più della misera cinquantina di esemplari delle quasi quattrocento specie che popolano la Penisola».

Questa uscita segue la deliberazione del Consiglio Regionale della Lombardia che nella seduta del 27 luglio 2005 ha approvato, con il convinto sostegno di Alleanza Nazionale (contraria Silvia Ferretto) e del suo assessore all’Agricoltura Viviana  Beccalossi - definita non a caso “assessore alle doppiette” - due leggi che autorizzano la caccia a 12 nuove specie di uccelli protetti e per estendere la barbara pratica dell’uccellagione a 7 specie migratorie.

Nel 2004 in qualità di  Ministro degli  Esteri Gianfranco Fini, in visita di Stato a Pechino con l’allora Presidente Ciampi, per ingraziarsi la potente lobby dei costruttori di armi, arrivò ad invocare la fine dell’embargo alla vendita di armi da guerra al regime capital-comunista cinese. Lo stesso regime poi ipocritamente contestato da An per la violenta repressione degli oppositori e per la mancanza di rispetto per i diritti umani.

Con queste “sparate” Gianfranco Fini si conferma leader assoluto di quella destra becera e simil-leghista (per fortuna non tutta) che del passato ha assimilato solo il mito della violenza e di nuovo ha poi aggiunto il disinteresse per l’ambiente e l’asservimento alla logica del libero mercato.

Gli animali non votano, ma gli ambientalisti si.

Ricordiamocelo alle prossime elezioni !

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